Rendiconto Costi e Oneri MiFID 2: cosa serve sapere

Il Rendiconto Costi e Oneri MiFID 2 è il prospetto completo di quanto hai pagato per i tuoi investimenti finanziari nel corso dell’anno precedente. Oggi scoprirai come analizzare il Rendiconto Mifid 2, dove si trova e perché è così importante nella gestione delle tue finanze personali. Se temi che i rendimenti dei tuoi investimenti non siano adeguati, uno dei principali motivi potrebbe riguardare proprio i costi.
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Rendiconto Costi e Oneri MiFID 2: che cos’è?
Il Rendiconto Costi e Oneri Mifid 2 è il resoconto delle spese che hai sostenuto per i tuoi investimenti finanziari nel corso dell’anno precedente. È stato introdotto dalla Normativa MiFID 2 (Markets in financial instruments directive), la principale direttiva europea per i servizi e i mercati finanziari.
Si tratta di un documento di grande importanza per ogni investitore. Obbliga infatti gli istituti finanziari che prestano servizi di consulenza (come la tua banca) ad informarti, in modo preciso e trasparente, di tutti i costi e oneri associati ai tuoi investimenti. Parliamo dunque di un resoconto personalizzato.

Rendiconto Mifid 2: dove si trova?
Il Rendiconto Costi e Oneri Mifid 2 viene in genere caricato come versione sintetica nel proprio home banking entro il 30 aprile di ogni anno. Talvolta, si trova in sezioni nascoste, o è accessibile previo utilizzo di PIN e password varie. In genere, non viene fatta comunicazione diretta ai clienti, nemmeno da parte dei private bankers. Per ottenere la versione completa, dovrai fare richiesta diretta al tuo consulente di banca (operazione gratuita).
Nel Rendiconto Mifid 2 ogni investitore potrà quindi verificare in modo esplicito le spese sostenute sui propri investimenti nel corso dell’anno precedente, e può così confrontarle con i rendimenti. Come puoi intuire, uno dei motivi per cui il rendiconto MiFID resta sconosciuto è proprio la mancanza di comunicazione da parte degli intermediari e la difficoltà artificiosa nel far reperire il documento.
Ma quali informazioni potrai trovare nel rendiconto MiFID?
Ecco le tre voci principali:
- Costi totali dovuti alla banca
- Costi dovuti a soggetti terzi (es. Emittenti di prodotti collocati o distribuiti)
- Il dettaglio di quanta parte dei costi dovuti ai soggetti terzi viene retrocessa alla banca
I costi sostenuti devono essere espressi sia in forma percentuale che assoluta, in relazione alla giacenza media di portafoglio.
Rendiconto Mifid 2: come è fatto? Esempi
Non esiste un layout comune per presentare il rendiconto MiFID ai clienti. Ogni banca utilizza un proprio modello. Tuttavia, le informazioni sintetiche ed aggregate relative ai costi sono sempre presenti sotto forma di tabella.
Per esempio, per un portafoglio di circa 700.000 € possiamo trovare costi complessivi nell’ordine del 2,10%, con un impatto di oltre 15.000 € annui:

Per un portafoglio di 3 mln €, si possono raggiungere con facilità costi annui nell’ordine di 80.000 €:

Spesso, i clienti non sono al corrente dei costi che sostengono finchè, appunto, non verificano il Rendiconto costi e oneri Mifid 2.
Un consulente finanziario autonomo può aiutarti ad individuare ed eliminare i costi nascosti presenti nel tuo portafoglio, aumentando notevolmente i tuoi rendimenti.
Che impatto hanno i costi sui rendimenti?
I costi possono avere un impatto devastante sui rendimenti del portafoglio nel lungo periodo, ma consentono a banche e reti di raccogliere ampie commissioni dai risparmiatori.
Per esempio, dal 2001 al 2021, l’indice azionario MSCI World ha prodotto una performance cumulata del 264%. Ciò significa che un ipotetico investimento di 100.000 € si sarebbe trasformato in circa 363.509 €.
Tuttavia, un portafoglio che avesse replicato lo stesso indice con un costo annuo del 2%, avrebbe raccolto solamente il 63% di questa performance. Un “piccolo” 2% ha dunque lasciato l’investitore con circa 100.000 € di rendimento in meno in 20 anni.

I costi avvantaggiano proprio (e solamente) gli intermediari, che si arricchiscono sulle spalle dei risparmiatori italiani. I costi sono il principale motivo per cui i portafogli ottengono risultati scadenti, ma possono essere facilmente eliminati con una consulenza indipendente e imparziale:
I costi sono sinonimo di qualità?
Spesso sento dire che i costi sono sinonimo di qualità. Di conseguenza, ad alti costi associati ai servizi di investimento corrispondono rendimenti superiori, o un miglior servizio.
In finanza è esattamente il contrario. Costi elevati non sono sinonimo di qualità. I costi sono infatti l’unica certezza nel campo degli investimenti, e vale la regola d’oro che meno si spende, più si guadagna.
Ed è proprio così. Secondo il report annuale Active vs Passive Investing Barometer di Morningstar, anche nel 2024 i fondi che hanno performato meglio in assoluto sono anche i meno costosi, e fra tutti spiccano gli ETF.
Direttiva Mifid II: questione di trasparenza
In Italia si parla ancora molto poco di trasparenza dei costi in tema di investimenti. Il rendiconto MiFID II resta tutt’oggi un documento sconosciuto ai più. Sono infatti pochissimi gli investitori consapevoli dei costi che gravano sui loro portafogli finanziari.
Eppure, la direttiva Mifid 2 è entrata in vigore nel 2018, proprio con lo scopo di tutelare gli investitori. In che modo? Imponendo alle banche e agli istituti finanziari una serie di obblighi in termini di trasparenza, chiarezza, comprensibilità e adeguatezza dei servizi di investimento offerti ai clienti. Tra questi rientra proprio il Rendiconto dei costi e degli oneri.
Perchè, dunque, molti investitori non conoscono questo documento?
Rendiconto Mifid e comportamento delle banche
Gli istituti finanziari, in genere, non informano direttamente i clienti della pubblicazione del loro Rendiconto Costi e Oneri Mifid 2. Il motivo è semplice: c’è un conflitto di interessi di base. Banche e reti di consulenza, infatti, vivono di commissioni e costi nascosti applicati agli investimenti dei loro clienti. Pertanto, meno il cliente è consapevole, e meglio è (per loro). Ancora oggi, infatti, il cliente medio delle banche è convinto di non pagare nulla per la consulenza ricevuta.
Gli intermediari finanziari hanno così prosperato e approfittato della disinformazione dei loro clienti per decenni, collocando prodotti di scarsa qualità e con alti costi, con lo scopo di guadagnare più commissioni possibili.
La prova? Secondo il Global Investor Experience, lo studio annuale di Morningstar in cui vengono messi a confronto i costi dei fondi d’investimento venduti in oltre 25 Paesi, l’Italia è al penultimo posto, davanti solo a Taiwan. I fondi collocati ai risparmiatori dagli intermediari in Italia sono tra i più cari al mondo:

Un consulente indipendente può aiutarti a leggere il rendiconto Mifid 2
Serve una mano per recuperare e leggere il tuo Rendiconto costi e oneri Mifid? Puoi chiedere ad un consulente finanziario autonomo, come me.
Un consulente finanziario autonomo (CFA) non lavora per alcuna banca o intermediario di sorta. Al contrario, emette una parcella chiara direttamente ai suoi clienti, dai quali viene pagato per il suo giudizio indipendente in materia di investimenti. Un consulente indipendente offre quindi consulenza pura, totalmente slegata dalla vendita di prodotti.
Rispetto alla classica consulenza bancaria, la consulenza indipendente permette ai clienti di risparmiare fin da subito molte migliaia di euro di costi di commissioni.
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A presto,
Francesco
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