Oggi vediamo come prendere una decisione quando si è indecisi.
Prendi una mosca che vola.
Tu vuoi colpirla con una paletta. E hai la mia stima.
La mosca batte le ali circa 200 volte al secondo. Ha tempi di reazione di circa 200 millisecondi. È molto veloce e va in mille direzioni, la sua traiettoria è imprevedibile.
Per questo il suo volo appare caotico e casuale.
Le mosche inoltre percepiscono il tempo in modo diverso da noi.
Il loro mondo è rallentato. Tutto appare in slow motion, ai loro occhi.
Questo è il motivo per cui non riesci a prenderle. Anche se ti sembra di essere molto veloce, per loro siamo delle lumache.
La BBC ci ha fatto pure un articolo. Eccolo qui, nel caso ti interessasse.
Ora ti pongo un problema molto difficile.
Calcolare la traiettoria che la paletta che hai in mano deve compiere per colpire la mosca.
È solo matematica?
Se ci pensi, in termini matematici il problema è assurdamente difficile.
Per prendere una mosca dovresti:
- modellare matematicamente il suo volo, cosa che non ho trovato nemmeno su Internet
- sapere con che accelerazione stacca dal bracciolo del divano, quella maledetta.
- E un’infinità di altri dati a contorno del problema
Poi dovresti conoscere tutto quello che riguarda la paletta e il tuo braccio.
Con che velocità e accelerazioni ti muovi.
Che resistenza offre l’aria alla paletta.
Il tuo tempo di reazione.
Eccetera.
Ma la domanda è: ma serve davvero tutto questo per colpirla?
Il ruolo delle euristiche
No, ovvio.
Quando colpisci una mosca ti avvicini piano.
Le stai più o meno sopra. E più o meno vicino.
Lei si muoverà non appena percepisce il tuo movimento. Ti sembrerà che stacchi in anticipo, visto che sei più lento.
Tu però lo sai, per questo correggerai la traiettoria della paletta durante il volo.
Per fare questo, non ti inventi niente: la seguirai con lo sguardo. Se fa una sterzata improvvisa mentre vola, modificherai subito il tiro, senza pensarci.
In pochi attimi, il tuo cervello ha tenuto conto di tutte le variabili fisiche viste sopra.
Come ha fatto?
Semplice: ha usato delle scorciatoie.
Queste scorciatoie si chiamano euristiche. Quelle che usiamo per colpire la nostra mosca sono guidate dal contatto visivo, e sono chiamate adattative.
Come prendere una decisione: euristiche adattative
Le euristiche adattative hanno permesso alla specie umana – e a tutte le altre – di adattare i propri comportamenti in base a come cambia il contesto. La sterzata improvvisa e imprevista della mosca ti obbliga a modificare il tuo movimento. Devi adattarti alla nuova situazione, se la vuoi colpire.
Il nostro cervello non fa calcoli precisi per ricalibrare la traiettoria. Non tiene conto dei micro-dettagli che possono influire sul processo, come può essere un colpo d’aria.
Piuttosto, utilizza i sensi per avere un quadro d’insieme e riallinearsi al nuovo, mutato, contesto.
Per questo il tiro è corretto in automatico, quasi all’istante. Il nostro cervello sfrutta i processi adattativi usando gli occhi.
La cosa più “ovvia”, ma anche la più incredibile, è che queste scorciatoie hanno permesso alla nostra specie di arrivare fino ad oggi.
Perché?
Perché ci permettono di affrontare uno dei più grossi “nemici” della nostra vita: l’incertezza.
Grazie alle euristiche prendiamo in modo semplice delle decisioni in condizioni di incertezza. Non è detto che siano le soluzioni migliori. Spesso sono approssimative, ma permettono di cogliere il punto e risolvere il problema in fretta.
Quando siamo in un contesto in cui
- non sappiamo esattamente come andranno le cose
- non possiamo conoscere le probabilità degli eventi
- ma dobbiamo comunque agire in qualche maniera
le euristiche ci aiutano a prendere una decisione veloce ed efficace.
Per prendere una decisione, sfrutta le regole pratiche
Nell’esempio della mosca, ogni aspetto complicato legato alla matematica del volo è smontato. La regola empirica
- mi avvicino piano
- mi preparo con la paletta
- e colpisco, correggendo in linea di massima la traiettoria
funziona molto meglio di qualsiasi calcolo probabilistico che tenti di prevedere la traiettoria futura della mosca.
La regola è imperfetta – la mosca può comunque scappare – ma funziona.
Ci sono una marea di problemi che si presentano difficili e dall’esito incerto. Se ne affronti uno, e devi prendere una decisione, puoi usare queste regole pratiche.
Questa non è solo una delle possibili scelte, spesso è proprio la migliore.
Le regole empiriche ti permettono così di sostituire la logica previsionale con quella adattativa. Se tenti di prevedere le conseguenze di ogni possibile scenario che deriva da ogni tua possibile decisione, rischi solo di fallire.
Prendi il mondo del management.
Google ha scoperto che i punteggi SAT non erano in grado di predire le future abilità di un dipendente. La metrica, per quanto complessa, non riusciva a prevedere le loro performance meglio della regola pratica “una persona benvoluta produce ottimi risultati”.
Questa regoletta è molto semplice, e funziona. Se una persona è benvoluta in un team, con ogni probabilità avrà ottime performance. Una regola empirica che incorpora in modo approssimativo, ma veloce ed efficace, la complessità delle capacità tecniche, di relazione ed etiche di una persona.
Lo stesso accade nei processi di vendita.
La regola pratica di conquistare la fiducia dei clienti e comportarsi in modo onesto produce più risultati di qualsiasi tecnica di vendita basata su qualche modello, calcolo, o tabella excel.
Come prendere una decisione in ambito finanziario
Anche in finanza, prendiamo decisioni di investimento in contesti di incertezza.
La finanza tradizionale basa il suo approccio sull’utilizzo di metriche e strumenti statistici quali
- varianza
- covarianza
- rapporto rischio rendimento
- eccetera
per la costruzione dei portafogli di investimento.
Questi modelli cercano di ingabbiare in qualche misura l’incertezza dei mercati – che non è misurabile – per trasformarla in rischio- che è qualcosa di misurabile.
Nessuno può prevedere il futuro andamento di un titolo, di un comparto, di cosa farà l’inflazione, o le conseguenze del conflitto russo-ucraino.
Non esiste una scelta che a priori conviene – inteso come che rende di più – più delle altre.
Nonostante questa incertezza di fondo, tendiamo a prendere decisioni di investimento sulla base di qualche calcolo previsionale di tipo probabilistico-statistico.
1. Anzichè cercare l’ago nel pagliaio, compra tutto il pagliaio
Per spiegare meglio il concetto, ti faccio un esempio.
I fondi comuni di investimento delle banche hanno uno stile di gestione definito attivo. Il gestore del fondo cerca di acquistare e vendere i titoli nel “momento migliore”. Market timing e selezione dei titoli sono alla base dell’approccio attivo. Questo comporta una continua rotazione del portafoglio. L’asset allocation cambia di continuo.
L’obiettivo? Fare meglio del mercato.
Per prendere queste decisioni, i fondi si basano su una serie di metriche e logiche di tipo matematico-statistico. Elaborano molti dati e utilizzano svariati modelli matematici quantitativi, anche molto complessi. Con questi strumenti cercano di anticipare e prevedere le future mosse del mercato, con lo scopo di guadagnare di più.
È ormai noto e stranoto che questo tipo di gestione, nella media, produce per gli investitori risultati inferiori rispetto alla semplice gestione passiva. La gestione passiva, al contrario, non si basa su nessun tipo di calcolo. Si limita a comprare e tenere nel tempo tutto l’indice di riferimento – cioè il mercato.
Ecco due articoli in cui ti parlo di gestione attiva e passiva:
Si può dire che la gestione passiva si basa su una regola pratica molto semplice:
Siccome io
- non ho idea di cosa farà questo o quel titolo
- non posso sapere chi sarà la prossima Apple/Amazon/Tesla
- e non conosco a priori quale/i gestori prenderanno le decisioni migliori sui mercati
anziché selezionare l’ago nel pagliaio compro tutto il pagliaio – cioè compro tutto il mercato.
Soluzione semplice a un problema complesso. E funziona. La maggior parte dei fondi a gestione attiva, infatti, non batte il mercato.
2. Come gestire il “quando”?
Per quanto riguarda il quando comprare e vendere strumenti finanziari, anche qui hai due approcci.
Da un lato, puoi studiare montagne di dati cercando di indovinare i migliori momenti per entrare e uscire dai mercati. Logica previsionale e quantitativa.
Dall’altro, puoi partire dall’assunto di non poterlo sapere e ti adegui.
Per adeguarti, una semplice regola pratica può essere questa:
- definisci un orizzonte temporale di investimento sulla base dei tuoi obiettivi
- stabilisci una quantità ragionevole di azionario sulla base dell’orizzonte scelto e della tua tolleranza al rischio
- entra nel mercato man mano, con la stessa quantità di denaro e a intervalli regolari
- vendi gli strumenti in più tranche, quando avrai raggiunto i tuoi obiettivi di investimento
È chiaro che questi 4 punti sono una possibile regola pratica e non costituiscono un consiglio di investimento.
Su queste regole pratiche puoi però fondare un’intera strategia di investimento
- che rispecchi le tue credenze sul funzionamento dei mercati
- e che tenga veramente in considerazione la radicale incertezza dei mercati finanziari
In azione
In questo articolo abbiamo visto come prendere decisioni quando si è indecisi.
La specie umana si è evoluta sfruttando scorciatoie adattative per decidere in modo efficace quando il contesto è incerto.
Queste scorciatoie si chiamano euristiche.
Le euristiche sono in genere approssimative. Possono condurre ad errori sistematici e rappresentano per noi delle trappole mentali.
In condizioni di incertezza, tuttavia, si sono dimostrate estremamente utili per prendere decisioni efficaci. Questo perché permettono di ottenere velocemente il quadro d’insieme e sviluppare delle contromisure rapide a un contesto che muta.
Le euristiche risultano particolarmente utili anche nel mondo del business, del management e dei mercati finanziari.
La finanza classica utilizza complessi modelli previsionali per prendere decisioni di investimento.
La finanza comportamentale ha dimostrato l’inefficacia di questi modelli, a vantaggio di approcci più semplici basati su regole pratiche.
È possibile costruire piani di investimento e strategie estremamente efficaci basati su regole di questo tipo, che si adattano alla nostra psicologia e al contesto incerto tipico dei mercati finanziari.
Per oggi è tutto.
Un abbraccio,
Francesco
2 risposte
Ciao Francesco!
Bellissimo articolo, grazie e complimenti!
Senza dilungarti troppo, con esempi azzeccati ed una scrittura chiara e gradevole:
ti leggo sempre volentieri, continua così!
PS: definizione scopo e strategia + approccio progressivo + ampio margine di improvvisazione = stile di vita!
Ciao Stefano,
ti ringrazio molto del commento, mi fa davvero piacere!
Spesso le scelte migliori vengono prese proprio sulla base di regole semplici. E di solito, sono quelle regole pratiche che hanno superato la prova del tempo. Perchè non usarle?
Un abbraccio,
Francesco