Orizzonte temporale e obiettivi di investimento

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L’orizzonte temporale è uno dei concetti più importanti per la gestione del proprio portafoglio.

L’orizzonte temporale è il intervallo di tempo massimo all’interno del quale un investitore è in grado di non preoccuparsi delle oscillazioni del valore del proprio investimento.

Ecco un esempio.

Immagina di avere una certa somma pronta per essere investita.

Ipotizzi, con un certo margine di sicurezza, che questi soldi non ti serviranno per un certo periodo di tempo. Diciamo 15 o 20 anni.

Questo orizzonte è una sorta di orizzonte di disponibilità, cioè puoi già presupporre che per i prossimi 20 anni non avrai bisogno di quella liquidità disponibile.

È quindi anche il corretto orizzonte temporale del tuo investimento?

Per stabilirlo, devi porti una domanda essenziale:

Se investo denaro per tutto questo tempo, dormirò con tranquillità? E che rischio posso sostenere?

È infatti possibile che pur potendo tecnicamente investire denaro per i prossimi 20 anni, tu non ti senta a tuo agio. 

Come stabilire l’orizzonte temporale

Investi nella convinzione di avere 20 anni davanti.

Dopo il primo anno sei sotto del 10%. 

In un periodo di 20 anni si attraversano infatti delle crisi finanziarie per forza di cose. I portafogli oscillano, anche i più difensivi.

A questo punto potresti reagire in molti modi.

Alcuni sono pazienti, e aspettano. Altri non sopportano la situazione e disinvestono nell’attesa di tempi migliori.

Questi ultimi scopriranno che il loro orizzonte temporale d’investimento non era di 20 anni, ma di un solo anno, anche se il loro orizzonte di liquidità disponibile era di 20 anni.

Si potrebbe pensare che il primo investitore abbia ragione e il secondo no, ma la questione di base non è questa.

Il punto è: come era stato stabilito l’orizzonte di investimento di 20 anni? Era stata indagata fino in fondo la reale capacità dell’investitore di sopportare rischi? 

Troppo spesso la consulenza finanziaria che riceviamo è orientata solo alla vendita. Il promotore “consulente” è interessato a collocare i prodotti finanziari facendo investire il massimo quantitativo di denaro possibile per il tempo più lungo possibile (o fintanto che conviene all’intermediario per cui lavora).

Ma l’investiture era davvero pronto, al di là delle valutazioni di adeguatezza compilate in pochi minuti? 

Era stato preventivamente definito un comportamento generale da tenere in una situazione di ribassi, anche prolungati? 

Erano state valutate tutte le opzioni, e soprattutto gli obiettivi dell’investimento?

Definire il proprio orizzonte temporale (o i propri orizzonti temporali, perché ce ne possono essere più di uno) è una questione delicata da affrontare prima di investire.

Avremo così investitori che sono psicologicamente preparati a sostenere delle oscillazioni e altri meno. 

Nessuno dei due è meglio dell’altro, ma tutti e due possono fare investimenti di successo. 

Orizzonte temporale e piano finanziario

Il successo negli investimenti infatti non si basa tanto su quanti soldi riesco a guadagnare in un certo periodo di tempo, ma piuttosto quanti obiettivi di vita riesco a raggiungere con il mio piano finanziario in quel periodo di tempo che ho definito.

Siamo tutti diversi, con una storia diversa, con obiettivi e aspirazioni diverse.

Investire dovrebbe essere in funzione della nostra vita, cioè il denaro dovrebbe essere un mezzo che ci permette di assecondare i nostri bisogni.

L’orizzonte temporale dei nostri investimenti è quindi qualcosa che nasce prima di investire, sulla base dei nostri perchè e della nostra capacità di tollerare i ribassi.

Ma per fare questo percorso di consapevolezza, serve un minimo di tempo. 

Tempo che deve essere utilizzato dall’investitore per comprendere meglio se stesso, e dal consulente che lo affianca per porre le domande giuste e dedicarsi unicamente al suo cliente (hai mai valutato la consulenza finanziaria indipendente?).

Di fronte a importanti oscillazioni di valore del nostro portafoglio siamo infatti messi alla prova.

Alcuni scoprono di aver sbagliato l’orizzonte temporale, altri si disinteressano e altri ancora rinviano ogni decisione.

Nel corso della nostra vita tutti cambiamo. Un trentenne che investe con un orizzonte temporale di altri 30 anni può scoprire strada facendo che il suo orizzonte si modifica a seguito di alcuni cambiamenti che avvengono nella sua vita.

Non esiste infatti un investitore ideale o astratto che non cambia mai. Ciascuno di noi ha un percorso di vita che può portarci a fare a 40 anni delle valutazioni di investimento molto diverse da quelle che erano state fatte a 30 anni dalla stessa persona.

Orizzonte temporale e profilo di rischio

Di fronte a questa consapevolezza, stabilirò i miei orizzonti temporali in base agli obiettivi di vita che compaiono o si modificano, e mi chiederò:

  • Il mio portafoglio è ancora allineato con questi obiettivi?
  • I miei orizzonti temporali rispecchiano ancora il mio profilo di rischio?

 

Saranno queste domande a farmi prendere (o non prendere) delle decisioni più strutturali sul mio portafoglio. 

Valutazioni di questo tipo non riguardano tanto quale titolo vendere e quale comprare, ma piuttosto se è il caso di modificare il profilo di rischio in senso generale.

A questo punto, che cos’è l’orizzonte temporale?

Potremmo dire che l’orizzonte temporale di un investimento è il massimo periodo di tempo in cui riesco a mantenere un certo profilo di rischio del mio portafoglio senza compromettere il raggiungimento dei miei obiettivi di vita e dormendo sonni tranquilli.

 

A presto,

Francesco

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