Hai troppi soldi sul conto corrente?
In questo articolo analizziamo la situazione degli italiani e diamo una risposta pratica a questo problema.
Nella sezione finale dell’articolo “In Azione” troverai due strade percorribili per risolvere la questione.
Iniziamo col dire che tenere un po’ di soldi sul conto non è giusto o sbagliato a prescindere. Dipende da cosa ti servono:
- hai spese in programma a breve o intendi cogliere opportunità di investimento? È una delle mosse migliori.
- pensi di non usarli per un pezzo e non ti servono come “cuscino” per le piccole emergenze? Potrebbe essere una delle peggiori
Parti gestendo bene i soldi. Puoi trovare qui sotto la guida pratica in 5 passi che ho scritto proprio per questo scopo.
Gli step 2 e 3 ti aiuteranno per decidere quanti soldi tenere sul conto corrente:
L’inflazione sta correndo. Significa che le cose che oggi compri con 100€ domani ti costano di più.
Te ne parlavo in Come combattere l’inflazione con ETF ad accumulazione.
Se la tua ricchezza non cresce almeno quanto l’inflazione, più passa il tempo e più diventi povero.
Per evitarlo:
- il tuo reddito deve crescere negli anni (se non riduci le spese)
- i soldi che hai già accumulato devono crescere negli anni. Devi investirli.
Per il reddito il discorso è questo. Devi sforzarti di guadagnare di più. Nelle fasi inziali della carriera succede abbastanza alla svelta. Quasi ogni anno hai un aumento della paga (ma di solito parti dal basso). Se sei un libero professionista invece puoi adeguare i tuoi compensi con l’esperienza.
Poi i redditi crescono con le nuove competenze che acquisisci.
Ti ho spiegato nella sezione “Reddito” dell’articolo Come risparmiare soldi: ecco cosa fare alcuni metodi per aumentare il tuo reddito.
Pandemia, redditi e risparmi: come gestiamo i soldi sul conto
Per il gruzzolo che hai via invece il discorso è diverso.
Per farlo crescere devi prendere delle buone misure contro l’inflazione. Alla fine di questo articolo te ne mostro qualcuna.
Ma prima ti faccio vedere dei dati. Li ho estratti dal Bollettino Economico Gennaio 2022, Banca d’Italia, elaborati su analisi Istat.
Redditi e consumi degli italiani
Guarda com’è andata la ricchezza degli italiani durante la Pandemia.
Grafico di sinistra:
- linea rossa: i redditi degli italiani. Stavano salendo fino al 2019. Poi con la pandemia sono scesi. Negli ultimi 2 anni, in media gli italiani hanno guadagnato meno. Siamo tornati ai redditi del 2017.
- linea blu. I consumi degli italiani. Fino al 2019 stavano salendo, come i redditi. La gente spendeva di più proprio perché c’era più ricchezza. Poi con la pandemia c’è stato un crollo dei consumi. Che sono diminuiti molto più dei redditi.
Grafico di destra
- Fino al 2020 (inizio pandemia) stavamo risparmiando in media l’8% dei guadagni
- Con la pandemia il tasso di risparmio è schizzato al 16%
Morale. Negli ultimi 2 anni:
- gli italiani hanno guadagnato meno
- ma hanno speso ancora meno
- e i risparmi sono saliti di brutto
Risparmi: dove li abbiamo accumulati?
Quindi abbiamo accumulato un pacco di soldi. Ma dove li abbiamo messi?
Nel posto che ci piace di più: il conto corrente 😊.
Guarda quanti ce ne sono.
Abbiamo 1.829 MILIARDI DI EURO di risparmi tenuti sui conti corrente.
Sai quanto è il PIL italiano? 1.886 miliardi di euro!
Cioè abbiamo tanti risparmi quanto tutta la ricchezza che l’Italia produce in un anno.
È una cifra astronomica. Infatti, dicono che il nostro debito pubblico è garantito dai nostri soldi sui conti corrente.
L’ha detto Mastella proprio un paio di settimane fa.
E’ riportato sul Wall Street Italia.
Leopoldo Gasbarro è il direttore di Wall Street Italia. Scrive una valanga di articoli e post utili. Ti invito a seguire la sua pagina LinkedIn.
Che conseguenze ha avere così tanti soldi sui conti corrente?
Che potrebbero sempre metterci le mani in tasca. È già successo nel 1992, quando eravamo a rischio crack.
Ecco quindi un altro problema se hai troppi soldi sul conto corrente: oltre a svalutarsi, sono prelevabili attraverso tassazioni più o meno occulte per sistemare i conti dello Stato.
E’ una mossa estrema, ma c’è un precedente.
E’ un fatto. A noi italiani piace moltissimo tenere molti soldi sul conto corrente. Ma perchè?
Perché teniamo così tanti soldi sul conto corrente?
Già, perché?
I motivi sono 4.
Questi:
- “Ma quanto mi dai?”
- Non si sa mai
- Se capita un’occasione posso comprare
- Sono più sicuri
#1 - Ma quanto mi dai?
Vogliamo essere ricompensati per il grano che risparmiamo. È più che giusto.
Poi oggi tenerli sul conto rende 0. Lo sanno tutti.
Quindi esplori le varie opportunità. Vai in banca e chiedi al consulente “ma se investo quanto mi dai?”
Lui ti risponde che non può garantirti nulla. I rendimenti dipendono dal rischio. E non sono certi.
Non amo gli investimenti in banca, ma ha ragione. I rendimenti sono incerti. E non esiste più il tasso fisso dell’8% su un buono del tesoro italiano.
Così te ne torni a casa. Tu volevi un rendimento fisso e senza rischio.
Così decidi di lasciarli sul conto.
#2 - Non si sa mai
In effetti non si sa mai.
Se ti succede qualcosa, ti servono i soldi, e quelli che avevi li hai investiti, cosa fai?
Ci sono due discorsi da fare:
- Se li hai investiti e non sono svincolabili dovevi pensarci prima. Molti investimenti promossi da banche e assicurazioni non sono svincolabili prima di un certo periodo. Questo per far maturare commissioni a tuo carico e vincolarti temporalmente. In realtà esistono strumenti di investimento più efficienti. Te ne ho parlato qui.
- Se hai un tenore di vita da 20.000 €/anno non ti serve tenere 100.000 € cash sul conto corrente. Sono sproporzionati.
#3 - Se capita un’occasione posso comprare
Vero.
Questo può essere un buon motivo per tenere un po’ di grano cash sul conto corrente.
Ovvio, correrai il rischio che l’occasione non arrivi mai. O lei arriva ma non la riconosci.
Al contrario:
- lei arriva
- la riconosci
- e la sfrutti.
È una questione di equilibrio. E di stile.
Il problema non è quando hai un po’ di soldi sul conto corrente. È quando ne hai troppi.
#4 - Sono più sicuri
In parte è vero anche questo.
I depositi cash sono garantiti fino a 100.000 €. Ma oltre questa cifra la garanzia non è più automatica.
Diventano un passivo per la tua banca. Per questo applicano costi elevati di gestione.
Che rischi corri se hai troppi soldi sul conto corrente?
Che rischi corri se hai troppa liquidità sul conto corrente?
Sono 3:
- il grano fermo in banca non lavora per te
- troppa liquidità ti impoverisce
- rischio psicologico: tenere il cash sul conto è bellissimo
- rischio di garanzia
#1 - I soldi sul conto corrente non lavorano per te
Tu puoi fare solo due cose con i soldi:
- lo spendi a breve
- oppure lo risparmi
Se hai un impegno economico a breve, lo spendi.
Se oggi vai a comprarti gli occhiali, ti serve il cash. Ma anche se vai in vacanza tra 6 mesi. O se devi pagare la retta della scuola di tua figlia tra un anno.
Diciamo che se l’orizzonte è breve, conviene tenerlo liquido sul conto corrente.
Ci sono svantaggi in questa scelta?
Si. Se c’è inflazione (come oggi), tra un anno i tuoi soldi varranno meno.
Il punto è che che devi valutare se gli svantaggi sono inferiori ai vantaggi.
Se hai delle incombenze a breve, la flessibilità garantita dal conto corrente è impareggiabile. I tuoi soldi sono a portata di mano in pochi secondi. Puoi risolvere quasi ogni esigenza economica in fretta, anche online.
Il conto corrente ti rende sicuro e ti leva un sacco di grane.
Dove nasce il problema?
Nasce quando scegli di risparmiarlo consapevolmente per il futuro.
Se:
- stai accumulando per il tuo futuro
- e sai che quei soldi non li toccherai per un po’
allora tenerli sul conto corrente è una scelta disastrosa. E’ lì che diventano troppi.
Perché?
Perché quei soldi non lavorano per te!
Rendimenti del cash e di altri asset
Guarda questo grafico.
Ti mostra i rendimenti dal 1988 di 1.000 $ investiti in:
- conto corrente (blu scuro)
- obbligazioni a basso rischio (rosso)
- obbligazioni ad alto rischio (grigio)
- azionario emergenti (azzurro)
- azionario USA (arancio)
In un lasso di tempo lungo, quei 1.000 $ sarebbero diventati 2.456 $ se tenuti sul conto.
Ma 1.000 $ investiti sui mercati emergenti sarebbero diventati oltre 21.000, e sui mercati americani quasi 35.000.
Sai che significa se i tuoi genitori avessero
- preso 10.000 € che non servivano
- e anziché tenerli sul conto corrente “perché non si sa mai”
- li avessero messi a lavorare per 30 anni sui mercati azionari?
Magari loro non l’hanno fatto. E se lo facessi tu per i tuoi figli?
#2 - Troppi soldi sul conto corrente ti impoveriscono
Ti faccio vedere un altro grafico.
Non odiarmi.
Ti mostro dal 2000 ad oggi, in Italia:
- a che tasso è cresciuto il cash sul conto corrente
- rispetto al tasso di inflazione
- Linea rossa: il conto corrente: 100 € diventati 115,32 €
- Linea blu: quello che costava 100 € oggi costa 141,69 €
Eccolo qui il problema. Il costo della vita è aumentato più in fretta degli interessi sui risparmi depositati cash sul conto.
Quindi?
Quindi il conto corrente ci ha impoveriti.
Di quanto?
Di 560 € ogni 10.000 €. Fidati, ho fatto i conti .
Significa che se avevi 10.000 € all’inizio del 2000 e li hai tenuti lì a far niente, oggi compri per 560 € in meno.
E per fortuna l’inflazione è stata bassa in tutto questo periodo.
10.000 € non sono sempre 10.000 €, questa è money illusion. Cioè l’illusione che il valore dei soldi nel tempo non cambi mai.
#3 - I soldi sul conto corrente sono bellissimi
Per noi i soldi sono un po’ strani.
Spendiamo denaro in modo diverso usando meccanismi mentali bizzarri.
L’ha dimostrato Richard Thaler, premio Nobel Economia nel 2017. Si è accorto che 1.000 € non sono sempre 1.000 €. Dipende dalla dove arrivano.
Se quei 1.000 € arrivano da una vincita, è molto probabile che li spenderemo. E in fretta anche.
Se gli stessi 1.000 € arrivano da un sudato risparmio, li trattiamo con più cura.
E se sono su un fondo pensione, non li tocchiamo.
Sempre 1.000 €, no?
#4 - Rischio di garanzia
A livello di garanzie, fino a 100.000 euroni depositati sul conto corrente non hai problemi.
Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) tutela per te il denaro e ti garantisce la copertura anche nel caso in cui la banca dovesse andare in difficoltà.
Lo stesso vale per i conti deposito.
La copertura, però, scade proprio se superi la cifra. In questo caso, tutta la parte eccedente i 100.000 euro diventa potenziale preda della banca se questa dovesse avere qualche problemino da risolvere.
Quindi ricorda: non superare mai i 100.000 euro depositati su un solo conto corrente. Al limite, aprine un altro.
Le etichette dei soldi
Quindi la propensione al consumo cambia a seconda dello scompartimento in cui mentalmente mettiamo i soldi.
Guarda.
La propensione a usare soldi destinati al fondo pensione è bassissima.
Questo perché hai già dato un’etichetta a quel denaro. È difficilissimo che userai quei soldi per concederti una vacanza.
Con gli investimenti il discorso è analogo, ma già ci sono meno resistenze mentali a usarli.
E col cash…
Beh, col cash non ci sono freni! È bellissimo avere il cash sul conto corrente, perché non hai limiti al consumo!
È molto intuitivo. Ti sei mai chiesto Ma che fine hanno fatto i soldi che avevo sul conto?
Semplice. Li hai spesi!
Il tuo cervello li aveva categorizzati così. Era denaro spendibile.
Ecco perché la liquidità ha un certo fascino.
Ed ecco anche perché se usi due conti corrente hai più probabilità di accumulare soldi:
Se dal primo conto corrente (che usi) trasferisci soldi sul secondo (che non usi), produci subito un rendimento comportamentale.
Alla fine sarai più ricco anche se il rendimento di entrambi è 0.
Puoi quindi usare questo trucchetto per evitare di avere troppi soldi su un solo conto corrente.
Ecco cosa fare se hai troppi soldi sul conto corrente
Torniamo alla domanda inziale.
Se:
- hai un gruzzolo da parte
- non intendi usarlo a breve
- e non vuoi impoverirti causa inflazione
allora hai due strade.
Strada 1: se hai molto tempo davanti
Se hai molto tempo (almeno 10 anni, ma meglio se 15), una delle possibili scelte sono i mercati azionari.
O quanto meno, un portafoglio orientato ad asset azionari.
Quando costruisci un portafoglio, la scelta degli asset è fondamentale. Ricorda che l’asset allocation è infatti il driver principale per i tuoi rendimenti.
Te ne parlo qui: Rendimento portafoglio: da cosa dipende?
Nel lungo periodo, le azioni si sono dimostrate finora un ottimo asset contro l’inflazione.
Nella tabella sotto ti mostro le performance minime e massime dell’indice MSCI World.
MSCI World è un paniere di oltre 1.500 azioni di aziende grandi e medie sparse in tutto il mondo.
Puoi comprarlo attraverso questo ETF:
Se investi nei mercati azionari per un anno, statisticamente può andarti:
- molto bene, con guadagni fino al 42,8%
- molto male, con perdite fino al 40%
Più resti investito e più i ritorni annui massimi si abbassano, ma i minimi si alzano.
Su un periodo di 10 anni, è statisticamente molto probabile che un investitore in azioni così ben diversificato non perda soldi.
Il rendimento medio? È del 10% annuo.
Potresti voler diversificare il tuo portafoglio includendo anche delle obbligazioni.
In questo caso, ecco come investire in panieri di azioni e di obbligazioni con un singolo ETF:
Strada 2: se hai poco tempo davanti
Se hai meno tempo, la situazione è un po’ più complessa.
Parti sempre da una corretta gestione del denaro. Crea un budget personale e quantifica quanti soldi tenere sul conto corrente. Sfrutta Il Metodo Re di Denari:
Purtroppo non esiste una “formula magica” contro l’inflazione nel breve periodo, soprattutto in questo periodo storico.
I prossimi anni potrebbero essere finanziariamente complicati, soprattutto per i profili di investimento più prudenti.
Questo perchè i portafogli prudenti sono fatti prevalentemente di obbligazioni a basso rischio, che soffrono i periodi inflattivi per due motivi:
- le cedole che offrono sono fisse, in un momento in cui il costo della vita sale. Questo significa che il valore reale delle cedole si abbassa (cioè tu ricevi sempre lo stesso importo, ma il suo valore cala nel tempo)
- le banche centrali usano la leva dei tassi di interesse per regolare nel breve l’inflazione. Se questa corre, le banche centrali alzano i tassi. A questo punto le obbligazioni già in circolazione perdono valore. Te lo spiegavo in Obbligazioni: cosa sono e che rischi corri
Il problema quindi è questo. Se hai poco tempo, non puoi accettare molto rischio. Questo comporta la costruzione di un portafoglio prudente, che però soffre l’inflazione.
Come ne esci?
Ti indico due possibili strade:
- accetti il rischio e affianchi – almeno in una percentuale minima – un paniere di azioni al tuo investimento prudente. Nell’articolo Come creare un portafoglio di investimento con un solo ETF che ti ho indicato prima trovi delle configurazioni di portafogli a basso rischio che inglobano un minimo di azionario.
- usi un altro strumento finanziario, come ad esempio un conto deposito. Probabilmente non batterai l’inflazione, i migliori conti deposito oggi offrono tassi lordi dell’1%-1,5%, non di più. Potrebbe essere una buona soluzione se non tolleri il rischio e se hai un’uscita economica in programma a breve: perderai la partita contro l’inflazione, ma tu stai ragionando su un obiettivo di vita (ti servono per la tua scadenza, no?)
Non posso garantire che la prima strada ti permetta un ritorno reale (cioè al netto dell’inflazione) positivo nell’arco di qualche anno. Come ho detto, se scegli questa strada devi accettare il rischio.
Ciò che ti garantisco invece è che se non hai un reale piano finanziario basato sui tuoi obiettivi di vita rischi di perdere la partita già in partenza.
Se hai domande o commenti lasciali qui sotto.
Un abbraccio,
Francesco