BTP Italia vs inflazione: conviene? Come funziona

Indice

Il BTP Italia è il principale BTP indicizzato all’inflazione italiana.

Il BTP Italia è stato lanciato per la prima volta nel marzo del 2012 con un obiettivo: offrire agli investitori una protezione contro l’aumento dei prezzi italiani.

Attorno al BTP Italia c’è molta confusione, a partire dal suo funzionamento.

Come funziona davvero il BTP Italia? Conviene rispetto a un normale BTP?

Come avviene il meccanismo di indicizzazione, e perchè l’importo della cedola non sempre corrisponde alle aspettative degli investitori?

Oggi vediamo come funziona il BTP Italia e valuteremo la sua convenienza rispetto agli altri titoli di Stato. 

Ti mostrerò come calcolare la cedola, il significato di “indicizzazione”, e perché è così fondamentale capire il ruolo delle aspettative di inflazione a scadenza per la determinazione della sua convenienza.

Ecco quindi le mie opinioni sul BTP Italia, con tutti i pro e i contro, così che tu possa fare le tue scelte in modo più consapevole.

Premessa: se non sai come funziona un BTP tradizionale leggi prima questo articolo:

 

Cominciamo.

BTP Italia: come funziona

Il BTP Italia  garantisce al possessore del titolo il recupero della perdita del potere d’acquisto data dall’inflazione che si verificherà in Italia.

Il meccanismo di indicizzazione del BTP Italia prevede che sia le cedole che il capitale vengano rivalutati nel tempo in base all’inflazione italiana, calcolata dall’ISTAT attraverso l’indice FOI (indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati) ad esclusione dei tabacchi.

Ogni 6 mesi dall’emissione e fino a scadenza, il BTP Italia paga infatti al detentore un importo (al lordo delle tasse del 12,5%) dato dalla somma di:

  • Cedola rivalutata con l’inflazione (e comunque con un rendimento minimo reale garantito)
  • Rivalutazione del capitale con l’inflazione (e comunque mai negativa)
 

Ora dobbiamo fissare un punto importante: la rivalutazione di cedole e capitale è calcolata sulla base dell’inflazione che si misura semestre dopo semestre da tre mesi prima che il BTP Italia venga emesso fino alla scadenza.

Alla fine di ogni semestre, quindi, l’investitore recupera il potere di acquisto eroso dall’inflazione nel semestre di riferimento

Nel momento in cui compro un BTP Italia in emissione, riuscirò dunque a difendermi dall’inflazione che ci sarà in futuro (in realtà si parte da tre mesi prima dell’emissione).

Alla scadenza, il BTP Italia garantisce la restituzione del capitale nominale sottoscritto.

btp italia: calcolo cedola + rivalutazione titolo (esempio)

Il BTP Italia paga una cedola reale, cioè al netto dell’inflazione.

Il BTP Italia paga anche la rivalutazione con l’inflazione del capitale nominale sottoscritto.

Come si calcolano questi due contributi?

Per prima cosa, bisogna stabilire i coefficienti di indicizzazione.

Una volta trovati, rivaluteremo sia la cedola che il capitale per questi coefficienti.

Ora ti mostro passo passo come fare. 

Nel frattempo, ti lascio qui sotto la scheda di approfondimento del MEF in cui puoi trovare le formule che si utilizzano:

 

Ecco quindi tutti i passaggi per calcolare la cedola del BTP Italia e la rivalutazione del capitale nominale sottoscritto.

#1: trova il coefficiente di indicizzazione - Esempio BTP Italia Nv28

Il primo passo è individuare il coefficiente di indicizzazione del BTP Italia che vuoi valutare.

Collegati quindi alla pagina dei Coefficienti di indicizzazione BTP Italia del Ministero del Tesoro.

Individua il BTP Italia che ti interessa.

Per esempio, scegliamo il BTP Italia Nv28, con cedola reale 1,60% – cod. ISIN IT0005517195.

NOTA: non è un consiglio di investimento. Ti mostro solo come si calcola la cedola di questo BTP Italia.

 

Il BTP Italia Nv28 paga le cedole a maggio e a novembre.

Entriamo quindi nella scheda relativa ai coefficienti di indicizzazione usati nella cedola pagata a Maggio 2023:

Ti lascio qui sotto il link a cui puoi vedere i coefficienti di questo BTP Italia:

 

Il coefficiente di indicizzazione (C.I.) che ti interessa è il valore indicato con il simbolo “*”, al 22/05/2023: 1,04189:

Come è stato calcolato questo coefficiente di indicizzazione?

Guardo in fondo alla stessa pagina.

Mi concentro sulle indicazioni del MEF riguardo i numeri indice utilizzati:

Ora faccio questo piccolo passaggio:

  • Prendo il “Numero Indice del 22 maggio 2023” (che è a sua volta calcolato secondo la formula riportata a pag. 2 della scheda di approfondimento del MEF), pari a 118,16129. Per il calcolo di questo valore si fa riferimento ai valori dell’indice FOI (ISTAT) relativi ai mesi di marzo 2023 e febbraio 2023 (2 e 3 mesi precedenti).

 

  • Divido questo numero per il “Numero indice del 22 Novembre 2022”, detto Numero indice base, pari a 113,41000. Anche in questo casi si prendono come riferimento i valori del FOI relativi ai 2 e 3 mesi precedenti, cioè Agosto e Settembre 2022



Ottengo quindi:

#2: Calcola la cedola rivalutata - Esempio BTP Italia Nv28

Ora che abbiamo il coefficiente di indicizzazione del BTP Italia Nv28, troviamo la cedola pagata a maggio 2023.

Il BTP Italia Nv 2028 paga un tasso reale annuale del 1,60%.

Ecco quindi la formula per calcolare la cedola semestrale:

Otteniamo quindi, per un lotto da 1000 euro:

Che succede se il Coefficiente di Indicizzazione è inferiore a 1?

In una situazione simile, si sta verificando una riduzione dei prezzi su base semestrale.

In teoria, a questo corrisponderebbe una svalutazione del capitale, e dunque anche della cedola.

In questo caso, si assume che il numero indice dei prezzi sia uguale a quello del periodo precedente. 

Così facendo, si “manomette” il Coefficiente di Indicizzazione a favore dell’investitore, e lo si pone uguale a 1. 

Questo meccanismo, detto floor sulla cedola, garantisce che venga sempre riconosciuto un rendimento minimo garantito. 

Come conseguenza, la cedola non si svaluta mai, nemmeno nei casi di deflazione.

Nel semestre successivo, qualora il Coefficiente di Indicizzazione su base semestrale ritorni superiore a 1, si prende come base il numero indice dei prezzi del semestre precedente, purché quest’ultimo sia superiore all’ultimo valore massimo rilevato nei semestri precedenti. 

In caso contrario, la base continuerà ad essere costituita dall’ultimo valore massimo.

#3: Calcola la rivalutazione del capitale sottoscritto - Esempio BTP Italia Nv28

Ogni semestre, il BTP Italia paga ai suoi investitori anche la rivalutazione del capitale nominale sottoscritto.

Si usa questa semplice formula:

Ecco cosa otteniamo per il BTP Italia Nv28 per la cedola staccata a Maggio 2023 per un lotto da 1.000 euro:

#4: Somma la cedola la rivalutazione del capitale - Esempio BTP Italia Nv28

Ora sommiamo i contributi:

Nel caso del BTP Italia Nv28, la cedola di maggio 2023 ha pagato:

Nel solo semestre Novembre 2022 – Maggio 2023, il BTP Italia Nv28 ha offerto un rendimento lordo tasse del 5,023%!

Che succede se il Coefficiente di Indicizzazione è inferiore a 1?

Come nel caso della cedola, anche sul capitale l’investitore è sempre tutelato.

In un caso simile, non viene corrisposta alcuna rivalutazione del capitale, assumendo artificiosamente che il Coefficiente di Indicizzazione sia uguale a 1.

Questo meccanismo si chiama floor sul capitale.

Nel semestre successivo, qualora il Coefficiente di Indicizzazione su base semestrale ritorni superiore all’unità, si prende come base il numero indice dei prezzi del semestre precedente, purché quest’ultimo sia superiore all’ultimo valore massimo rilevato nei semestri precedenti. 

Altrimenti la base continuerà ad essere costituita dall’ultimo valore massimo. 

#5: Preparati per la rivalutazione successiva

Dal giorno stesso dello stacco della cedola, il Coefficiente di indicizzazione torna ad essere uguale ad 1:

Da questo momento, giorno dopo giorno il coefficiente di indicizzazione viene ricalcolato sulla base delle stesse formule viste in precedenza.

Cosa accadrà allo stacco della cedola successiva?

Dovrai ripercorrere gli stessi passaggi visti in precedenza. 

Stavolta il numero indice base di riferimento sarà il numero indice relativo alla data di stacco della cedola di maggio 2023, ovvero 118,16129.

L’inflazione del semestre maggio – novembre 2023 verrà quindi misurata rispetto a questo valore, relativo alla chiusura del semestre precedente.

Il BTP Italia conviene? Confronto con BTP tradizionale

Una domanda molto frequente è: il BTP Italia conviene?

Come sempre, non posso dirti cosa sia meglio per la tua situazione specifica. 

Io non ho idea dei tuoi bisogni, dei tuoi obiettivi e del tuo profilo di rischio.

Quello che posso fare per te è mostrarti come valutare la convenienza relativa di un BTP Italia rispetto ad altri investimenti.

Di solito, si confronta il BTP Italia con un BTP tradizionale emesso su scadenze simili.

Vediamo un esempio.

BTP Italia marzo 28: conviene? Confronto pro e contro (esempio)

Confrontiamo il BTP Italia-14Mz28, emesso alla pari e con tasso reale annuo del 2%, con il BTP 3,40 1Ap28, emesso quasi alla pari e con tasso nominale annuo del 3,40%.

Entrambi questi BTP sono stati emessi nella primavera del 2023 e scadono nella primavera del 2028.

Ecco un riassunto dei due titoli:

Siccome il rendimento del BTP Italia è reale, con buona approssimazione possiamo dire che, a marzo 2023, l’inflazione attesa alla scadenza di entrambi i bond era dell’1,40% medio annuo (3,40%-2%).

Questa inflazione attesa si chiama inflazione di breakeven.

L’inflazione di breakeven è una misura dell’inflazione futura attesa.

In sostanza, se da qui al 2028 si matura un’inflazione maggiore dell’1,4% medio annuo, sarà stato più conveniente comprare il BTP Italia 14Mz28 rispetto a un normale BTP sulla stessa scadenza. 

Se invece si maturerà un’inflazione media annua minore, sarà stato più conveniente il BTP 3,40 1Ap28 rispetto al btp indicizzato.

Come puoi capire, non è possibile stabilire ora quale dei due sarà più conveniente.

Io ragiono in questo senso: posso aspettarmi che da oggi fino al 2028 si realizzi un’inflazione media annua maggiore del 1,4%?

Se la risposta è si, allora il BTP Italia Mz28 è conveniente.

BTP Italia e inflazione

Il BTP Italia, insieme al BTP€i, rappresenta ad oggi lo strumento finanziario più idoneo per difendersi dall’inflazione.

Il BTP Italia mostra infatti le sue caratteristiche migliori quando si manifesta inflazione inattesa.

Per esempio, abbiamo visto che il BTP Italia Nv28 ha offerto un rendimento lordo superiore al 5% nel solo semestre novembre 2022 – maggio 2023.

Il rendimento è stato molto alto perchè il coefficiente di indicizzazione è stato calcolato con i dati da agosto 2022 a febbraio-marzo 2023, il periodo in cui l’inflazione è esplosa.

Ecco cosa ho estratto dal report ISTAT di Agosto 2023 (tralasciamo le poche differenze tra NIC e FOI):

In un caso simile, è facile che il BTP Italia batta il suo paritetico BTP tradizionale, le cui cedole non sono indicizzate e vanno incontro a svalutazione.

Quando si valuta un BTP Italia, quindi, bisogna prestare attenzione a due aspetti:

  • Quali sono le aspettative di inflazione al momento dell’acquisto
  • E che inflazione effettivamente si manifesterà durante la vita del titolo.

Il BTP Italia difende dall’inflazione futura

Devo anche ricordare che il BTP Italia difende dall’inflazione futura, mentre non posso aspettarmi che mi protegga dagli aumenti dei prezzi prima che venga emesso (tranne che la finestra dei tre mesi precedenti all’emissione).

Sembra un discorso banale, vero?

E invece non lo è.

Per esempio, molti investitori nel BTP Italia-14Mz28, emesso a marzo 2023, sono rimasti delusi dalla prima cedola staccata a settembre 2023, pari al 1,342%.

Il motivo?

Le loro aspettative emozionali, che erano settate su valori decisamente più elevati per due motivi:

  • avevano in testa il dato di inflazione anno/anno, ovvero relativo al 2023 vs 2022 (e prima ancora 2022 vs 2021), senza però considerare che il BTP Italia non protegge dall’inflazione passata, ma da quella futura.

 

  • Il governo ha fatto il suo buon lavoro di marketing e pubblicità spingendo i retail a comprare il titolo.

 

Nel semestre marzo 2023-settembre 2023, in effetti, non si è registrato un grande aumento dei prezzi, motivo per cui la cedola e la rivalutazione sono state “basse”.

Detto questo, va comunque considerato che la cedola reale del 2% offerta dal BTP Italia Mz28 è decisamente elevata: quali altri investimenti sono in grado di proteggere un investitore dall’inflazione per i prossimi 5 anni garantendo un ritorno reale del 2% annuo?

BTP Italia: opinioni pro e contro

Oggi abbiamo visto come funziona il BTP Italia.

La rivalutazione di cedole e capitale avviene sulla base del Coefficiente di Indicizzazione, a sua volta calcolato partendo dall’indice FOI.

Il BTP Italia è un ottimo strumento di diversificazione di portafoglio. Rappresenta infatti uno dei pochissimi strumenti davvero in grado di difendere gli investitori dall’inflazione futura.

Come tutti i titoli di stato emessi dal nostro Paese, il rating al momento è BBB.

Siamo un solo gradino sopra i titoli spazzatura, e questo potrebbe rappresentare un rischio in futuro.

Questo rating mi fa pensare che investire nel BTP Italia è un affare abbastanza sicuro al momento, e tutti sperano che rimanga tale per sempre.

Il nostro Paese purtroppo non vanta un merito di credito molto alto. Per questo motivo, le scadenze più lunghe sono le più pericolose.

Assumiti il rischio sulla base delle tue possibilità.

E tu? Hai in portafoglio un BTP Italia o vuoi acquistarne uno? Com’è la tua esperienza? Fammelo sapere qui sotto!



A presto,

Francesco

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